Il Venezuela è la patria dei forti contrasti naturali: l’affascinante miscela fra il blu del mare caraibico, il tortuoso Orinoco, le vertiginose cascate e le Ande innevate, rendono questa terra un luogo dalle molte attrazioni.
Ad una flora spettacolare, si contrappone una fauna non meno attraente.
I venezuelani sono particolarmente attenti alla protezione e al rispetto del territorio al punto che, dal 1937 ad oggi, sono stati istituiti oltre quaranta Parchi Nazionali e più di una ventina di riserve identificate come “monumentos naturales”.
Lungo le coste del Venezuela non fa mai freddo. Spesso la temperatura raggiunge i 38° C e le stagioni dominanti sono due: il “verano”, da dicembre a maggio è la stagione secca, mentre “l’invierno”, da giugno a novembre, porta le piogge.
Le coste sono lambite dalle acque del Mar dei Caraibi, e presentano caratteristiche alquanto difformi tra loro.
Di fronte a Caracas, la capitale del Venezuela, ad una distanza di circa ottanta miglia, si erge l’arcipelago di Los Roques, primo Parco Marino Nazionale istituito nel Mar dei Caraibi, formato da circa trecento isole, tutte orlate di candidi e finissimi arenili e reef semisommersi, dove il mare, come in una enorme piscina naturale, mostra tutta la tavolozza delle tonalità del blu e del turchese.
Qui la temperatura terrestre, per tutto l’anno, è compresa tra i 25 ed i 31°C, mentre quella marina varia tra i 26 ed i 30°C.
Gran Roque è l’unica isola abitata: ospita l’aeroporto ed un paesino da fiaba formato dalle antiche piccole case dei pescatori dai tipici colori caraibici: le posade. L’atmosfera che si respira è quella d’altri tempi, senza orari, senza pensieri, un’isola “antistress”. Ci si può persino dimenticare scarpe o sandali dal momento che le strade sono di sabbia e non esistono auto.
E’ il luogo dei sogni per chi ama il mare, la natura e la tranquillità; il posto dove ogni giorno si può approdare su una diversa isola deserta.
Le serate si trascorrono sulla spiaggia, contemplando in silenzio le grandi stellate, oppure chiacchierando in un bar, davanti ad un grigliata di pesce e aragoste (nella stagione consentita) preparata sulla spiaggia dai pescatori locali, il tutto naturalmente sorseggiando una aguardiente oppure un “trago de ron” (un bicchierino di rum).
Los Roques, con i suoi fondali trasparenti e la bellezza delle isole, rimane un piccolo eden, uno degli ultimi non raggiunti e massificati da fax e cellulari.